venerdì 24 ottobre 2014

Buon viaggio, Spike!


Caro Spike, ormai è passato quasi un mese da quel maledetto 26 settembre. 
Ho bisogno di scriverti queste righe perché non ce la faccio più a tenermi tutto dentro. Pensavamo fosse semplicemente una ricaduta di miocardite, la tua... Però la cura non funzionava... Un giorno, due... Tre... E alla fine il viaggio in clinica a Torino per capire come mai...
Un fulmine a ciel sereno. Non che non fossimo preoccupati per te. Facevi tanta fatica a respirare e a tratti, tornando da Aosta pensavamo non respirassi più... Ancora ho il batticuore se ci penso, caro Spike...
Quando siamo arrivati a Torino eri contento di entrare in clinica, forse lo hai associato al fatto che lì, la volta precedente ti avevano aiutato.
Chissà cosa pensavi, caro Spike.
Appena entrati, mi ricordo che c'era un cagnolone come te in preda ad una crisi epilettica. Ho guardato mio papà con le lacrime agli occhi e anche lui lo stesso.
Ti ricordi cosa ti ho detto Spike? Io si, me lo ricordo bene quello che ti ho detto, ti ho detto 'hai visto Spike? Forse quel cagnolino sta peggio di te!'
Finalmente ci fanno entrare un una stanza e ci danno una bombola con l'ossigeni con l'istruzione di tenertela vicino al muso.
Noi tiriamo un sospiro di sollievo e pensiamo che ormai, siamo li, le cose andranno bene.
Invece no, caro Spike, perché ti controllano il cuore ma il battito non è male... Ma tu hai tutto quel liquido lì intorno e continui a far fatica a respirare. Ti fanno un calmante e va un po' meglio. Ti ricordi?  Poi decidono di farti una radiografia ai polmoni. Ricordo ancora lo sguardo del tuo 'papà' quando è tornato. Sembra che ci sia qualcosa di brutto. Ma non ci dicono niente. Dobbiamo aspettare. Ti fanno un emocromo e noi aspettiamo. Ti controllano di nuovo il battito... Ci chiedono i tuoi vecchi referti.
Dopo un bel momento arriva L'infermiera.
Ecco Spike... Mi dispiace tanto. Non lo sapevamo... Come potevamo immaginarlo? A giugno le avevamo fatte le lastre ed era tutto a posto. Come potevamo pensare che in meno di tre mesi i tuoi polmoni si fossero riempiti di metastasi? Così tante che quella era l'ultima sera insieme? Così tante che li su due piedi dovevamo decidere della tua vita? Mi dispiace tanto Spike, non avrei voluto lasciarti lì da solo quel maledetto giovedì sera. Ma L'infermiera ci ha detto che dovevi restare lì e che il giorno dopo sentiva cosa diceva la dottoressa per l'eutanasia... Perché aspettare quando sapevano che non ce l'avresti fatta? Ti chiedo scusa Spike. Scusami se ti abbiamo lasciato li. Ricordo ancora il tuo sguardo quando L'infermiera ti ha portato via con la barella. Ti ricordi? Ti ho detto 'ci vediamo domani, fai il bravo!' E ti ho dato una piccola pacca sulla coscia... Mentre ti portava via tu hai alzato la testa e ci hai guardato. Ho il cuore a pezzi perché non riesco a cancellarmelo dalla testa. Avevi lo sguardo interrogativo come per dire 'mamma, ma tu non vieni con me?'.
Spike, per favore perdonami. Ho pianto tanto tornando a casa. Pensandoti li da solo... Perché non decidere subito di farti smettere di soffrire? Scusaci Spike. Davvero. Dimmi che quello era il tuo saluto per noi. Con quegli occhioni che sapevano parlare. Lo sapevi vero che non ci sarebbe stato un domani... In questi giorni seguo tanti forum/gruppo su Facebook di persone come noi, che hanno perso un amico peloso.. Tutti che dicono 'è morto fra le mie braccia.. Sono stato vicino a lui fino all'ultimo respiro...' Spike io il giorni dopo venivo solo per te, forse perché speravamo in un miracolo... Oppure per decidere di farti smettere di soffrire. Credimi Spike, ti avrei tenuto la zampa e ti avrei dato tanti bacini mentre chiudevi gli occhi per l'ultima volta. L'ho sempre detto che avrei voluto essere li vicino a te. Non avrei mai voluto lasciarti volare via da solo! E invece hai scelto tu. Forse era un peso troppo grande per noi scegliere per te. Così non ci hai aspettato... Te ne sei andato in mezzo a degli sconosciuti. Scusami Spike, lo so che dove sei adesso non soffri più, ma io invece sono ancora qui che piango. Piango ogni giorno. So che tu non lo vorresti. Come quando quel maledetto giovedì ho detto al tuo papà che non ti avremmo più portato a casa e lui è scoppiato in lacrime e tu ti sei arrabbiato. Non volevi vederci piangere! Spike, stavi morendo ma eri preoccupato per noi!!! Ti sei andato a nascondere dietro la bombola dell'ossigeno. Quasi per non farti vedere da noi. Spike ti giuro avrei voluto regalarti un ultimo giorno migliore di quello. Per questo ti scrivo. Non ce la faccio più a tenermi tutto dentro. Devi sapere che ti volevamo bene e non ti abbiamo abbandonato quella sera! Ma tu lo sai vero? Sono solo io una stupida che penso che tu possa aver creduto che ti avessimo abbandonato! Non l'hai pensato vero Spike? Perché se avessi potuto sarei rimasta li vicino a te... 
Così venerdì mattina ci hanno telefonato proprio mentre tu morivi... Io lo sapevo... Ero alla finestra che piangevo e ti pensavo... Quanti caffè con le lacrime che ho bevuto Spike. Quando ci hanno detto che non ce l'hai fatta sono esplosa... Che senso aveva a quel punto tornare in clinica? Ti avevo fatto una promessa e non l'ho mantenuta! Sei morto da solo! Scusami Spike! Scusami... Poi ho deciso che dovevo vederti un'ultima volta. È stata dura Spike... Perché il tuo corpo era li ma i tuoi occhi non erano più gli occhi pieni d'amore per me... Non c'eri più li dentro. E mi ha fatto tanto strano non sentire più il tuo respiro affannato. Eri in pace. Ma non eri più li. Chissà dove sei caro Spike. Sei ancora qui vicino a noi? Vorrei tanto sapere che stai bene. È stato tutto così veloce e io non ero pronta. L'unica cosa di cui sono contenta è che ti abbiamo regalato una vita felice. Ti abbiamo dato davvero un amore grandissimo che ci hai reso in maniera incondizionata! Per te non c'erano divieti! Mi svegliavo con le ginocchia in gola pur di farti dormire comodo! Il divano era per noi tre. sei sempre stato un degno collega di lavoro! Un ottimo cane da guardia. Quando papà lavorava e faceva la notte io con te mi sentivo al sicuro! Sei stato un migliore amico, un figlio, visto che figli non ne abbiamo, sei stato l'amore della nostra vita. Senza di te è dura.

Perché ogni volta che apro la porta di casa e tu non mi corri incontro il mio cuore fa male. Sapevo che avrei sofferto la tua perdita ma non immaginavo facesse così male. Ogni volta che ti penso mi viene in mente che te ne sei volato via da solo e quello sguardo mentre vai via con la barella e sai cosa? Sento proprio male al cuore. Sembra che ogni volta che ti penso si aggiunga una crepa... Non voglio che sia così Spike, per cui ti prometto che mi so tempo fino al 26 di ottobre poi basta. Il tuo ricordo deve essere per me un ricordo gioioso!


Proprio come quando quest'anno hai toccato per la prima volta il mare ed eri felice e correvi! Basta brutti pensieri perché lo so che mi stai guardando e che faccio stare in pena anche te! Quindi basta! Buona notte Spike! Credo tu sia in buona compagnia dove sei adesso. Ti voglio bene Patatino, sarai sempre nel mio cuore!



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